Don Bernardo Estrada illustra il Simposio promosso dalla Fondazione

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20 ottobre 2013 – La Fondazione Joseph Ratzinger ha organizzato il Simposio “I Vangeli: storia e cristologia. La ricerca di Joseph Ratzinger” prendendo spunto dai tre volumi su Gesù di Nazaret di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, pubblicati nel periodo 2007-2012. Quest’opera ha rappresentato un significativo apporto e uno stimolante contributo alla ricerca accademica e alla riflessione teologica. L’interesse suscitato dai tre volumi deriva non soltanto dal fatto che l’allora Romano Pontefice pubblicasse scritti teologici contenenti il risultato della sua ricerca personale, ma anche dal riconosciuto prestigio dell’autore come intellettuale e professore in sessanta anni di studio e insegnamento.

Papa Ratzinger aveva detto in diverse occasioni che il culmine del lavoro e della ricerca di un teologo fosse costituito dallo scrivere un libro su Gesù di Nazaret. Come si vede, aveva in mente quell’idea da diversi anni. Ciò che sorprende, in un certo senso, è il fatto che l’opera era ai suoi albori quando il teologo Joseph Ratzinger è stato chiamato alla sede di Pietro come Capo supremo della Chiesa. Con grande dedizione e diligenza è riuscito a pubblicare il primo volume in meno di due anni dalla sua ascesa al soglio pontificio, e due anni dopo ha dato alle stampe il secondo volume, completando infine la sua trilogia l’anno scorso. Si può affermare senza riserva che si è di fronte a uno dei capolavori di uno dei più grandi teologi del XX secolo.

Il Simposio si propone di studiare i Vangeli nel doppio versante storico e teologico. A questo scopo le sezioni di lavoro sono state distribuite in tre giornate.

Il primo giorno si metterà a fuoco il carattere storico e letterario dei Vangeli. Partendo dalla possibilità di accedere alla figura di Gesù attraverso i Vangeli (Bernardo Estrada), allo stesso tempo si rende necessario conoscere il testo del quale si dispone per lo studio mediante l’aiuto della papirologia, tema che affronterà Juan Chapa, che ha pubblicato diversi papiri nell’edizione critica del Nuovo Testamento. Richard Burridge riceverà il Premio Joseph Ratzinger in quest’anno 2013, per il suo apporto allo studio dei Vangeli come “biografie” antiche, tema che sarà al centro del suo intervento. Infine si studierà il valore storico del Vangelo di Giovanni (Yves Simoens), considerato da alcuni studiosi il più teologico dei Vangeli, a scapito del suo contenuto fattuale.

La seconda giornata si concentrerà in modo particolare sulla figura di Gesù stesso. Partendo dall’affidabilità dei Vangeli (Klaus Berger), si analizzerà l’insegnamento di Gesù specialmente nelle parabole (John P. Meier). Gli sviluppi ulteriori porteranno a vederlo nella letteratura paolina (Antonio Pitta) e nella patristica (card. Prosper Grech). Ciò permetterà di vedere l’influenza della persona e delle parole di Gesù nei primi secoli dell’era cristiana.

L’ultima giornata sarà dedicata specificamente al Libro Gesù di Nazaret e al suo autore. Alcuni aspetti della personalità di Benedetto XVI si individuano sottolineando l’invito all’amicizia con Gesù che trapela dall’opera (Thomas Söding). Infine, il card. Angelo Amato analizzerà la trilogia su Gesù dal punto di vista teologico, facendo vedere allo stesso tempo l’esemplarità metodologica portata a termine dall’autore.

Nei primi due giorni, giovedì 24 e venerdì 25 ottobre, si terranno dei Workshops alla fine della sessione pomeridiana. Si tratta di brevi relazioni da parte di quattro studiosi del Nuovo Testamento attorno a temi specifici. Il primo giorno l’argomento sarà costituito dai racconti dell’infanzia di Gesù in Matteo e Luca, moderato da Armand Puig i Tàrrech, contemplando gli aspetti storici, letterari teologici, confrontati con le testimonianze dell’archeologia. Nel secondo giorno il tema girerà attorno alle ultime ore di Gesù sulla terra: l’ultima cena e gli episodi della passione e morte. Questo secondo Workshop sarà moderato da Ermenegildo Manicardi.

Da sottolineare la portata internazionale di questo Convegno: fra gli oltre 350 partecipanti sono rappresentati quasi tutti i Paesi dell’America, dal Canada fino alla Patagonia, dai Caraibi fino alle Ande; i Paesi europei vanno dalla Norvegia e la Finlandia fino al Mediterraneo, comprendendo il Centro-Europa e i Paesi dell’Est; dall’Africa partecipano professori e docenti del Congo, della Nigeria e del Sudafrica. Risalta inoltre la dimensione ecumenica. Fra i diversi relatori si contano, oltre ai Cattolici, gli Ortodossi (come Vasile Mihoc, dell’Università di Sibiu, Romania), gli Anglicani (Richard Burridge, Dean del King’s College di Londra), e docenti di diverse denominazioni protestanti della Germania, della Svizzera, degli Stati Uniti: Luterani e Calvinisti, Presbiteriani ed Episcopaliani, Metodisti e Battisti, fra gli altri.

Bernardo Estrada, consigliere del Comitato Scientifico del Simposio