Sesto Convegno - Roma

A Roma il Simposio sull’Escatologia

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Si è svolto presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma, il 24 e il 25 novembre 2016 il VI Simposio internazionale di alto valore scientifico promosso dalla Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, sul tema “L’Escatologia: analisi e prospettive”, uno degli argomenti privilegiati nella ricerca teologica di Joseph Ratzinger.

“È un tema molto attuale – ha osservato nel suo saluto introduttivo il presidente della Fondazione, padre Federico Lombardi – sul quale il Papa emerito continua a riflettere e a pregare e che oggi, in questa fase della sua esistenza, vive molto intensamente”. All’escatologia, ha ricordato il rettore della Santa Croce Luis Navarro, è dedicato l’ultimo volume del professor Ratzinger, prima della sua nomina ad arcivescovo, da lui stesso definito la sua “opera più riuscita”: “Escatologia. Morte e vita eterna”, del 1977.

Luomo contemporaneo, “assorbito dalle molteplici attrattive delle cose terrene” sembra che “non riesca più a scorgere Dio in azione nella sua storia presente e nel suo futuro” ha rilevato il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e presidente del Comitato scientifico della Fondazione, nella sua relazione su “Escatologia e santità”. In realtà, egli “si scopre sempre vittima fragile e impotente di fronte alle malattie, ai disastri naturali, agli atti terroristici”. Per buona parte della cultura contemporanea, tuttavia, “la morte sembra essere un tabù antiquato che disturba. È quindi da silenziare”. Vi è però la grande schiera dei santi, dei beati e dei mistici, che “vivono sulla terra ma con lo sguardo rivolto al cielo, non come utopia ma come realtà. Il cielo è la loro patria, la loro dimora, la loro casa”.

Secondo Paul O’Callaghan, che si è soffermato su “L’escatologia nel pensiero di Joseph Ratzinger”, per il grande teologo tedesco l’escatologia è “salvezza, più concretamente è l’applicazione nel tempo dell’opera salvifica di Cristo, fino al momento che il Padre chiude la storia con il Giudizio”.

“L’escatologia – ha affermato Thomas Söding, prima di esplorare il tema nel Vangelo di Matteo – si occupa di ciò che è alla fine, in quanto esso è essenziale fin dall’inizio”.

A monsignor Romano Penna è toccato indagare l’escatologia nel pensiero paolino: “Secondo Paolo, il cristiano è invitato a coniugare insieme futuro e presente, attesa e pienezza, entrambe escatologiche. I due momenti infatti sono uniti da Gesù Cristo, che ha svolto e perennemente svolge la funzione di ponte per unir e comunicare tra le due rive. Secondo la Lettera agli Ebrei, «Cristo è lo stesso ieri, oggi e per sempre». Ma anche per l’Apostolo Paolo non avrebbe senso dire che «saremo sempre con il Signore», se già oggi non fossimo in lui una kainē ktísis”.

Il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, ha infine introdotto il numeroso uditorio alla “Escatologia nel pensiero rabbinico classico”.

Il primo giorno del Simposio è continuato con il workshop “Le prospettive escatologiche nel giudaismo”, con gli interventi del rabbino capo di Genova Giuseppe Momigliano (“Bibbia ebraica ed escatologia, una lettura ebraica”) e del professor Moshe Idel, della Hebrew University di Gerusalemme (“Jewish Messiahs and the Pope; Abraham Abulafia and Solomon Molkho”).

Il secondo giorno si è aperto con la relazione del cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, su “L’escatologia nella fede della Chiesa”, per proseguire con le relazioni di Bernardo Estrada (“Luca-Atti: Escatologia o storia della salvezza?”) e Maurizio Marcheselli (“L’Escatologia in Giovanni”).

Nel pomeriggio si è tenuto un workshop su “Questioni di escatologia oggi”, con gli interventi di Giovanni Ancona (“Il pensare escatologico oggi”), Riccardo Battocchio (“Il trattato di escatologia tra incertezze di senso e di collocazione strutturale”), Santiago Del Cura Elena (“Escatología final: juicio último, anhelo de justicia y sentido de la historia”) e Robert Wozniak (“Persons in relations: Rediscovering a classical paradigm of Christian Eschatology”).

I lavori si sono conclusi la mattina del 26 novembre presso l’Istituto Patristico Augustinianum, con la relazione del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, sul tema “Quale escatologia per Gesù di Nazaret?”.

Quello sull’escatologia è stato il VI Simposio internazionale di alto valore scientifico promosso dalla Fondazione Ratzinger, dopo gli appuntamenti di Bydgoszcz, Rio de Janeiro, Roma, Medellín e Madrid. Ed è già fissata la data del VII Simposio: 29-30 novembre e 1 dicembre 2017 presso l’Università Cattolica di San José in Costa Rica, sul tema “Laudato si’ – El cuidado de la Casa Común: una conversión necesaria”.

Consulta il programma completo del Simposio.