Il messaggio di Benedetto XVI ai funerali del card. Meisner

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(17/7/17) Si sono svolte sabato 15 luglio presso il Duomo di Colonia le esequie del cardinale Joachim Meisner, arcivescovo emerito della città tedesca, che aveva guidato dal 1989 al 2014. Al termine della celebrazione in suffragio del cardinale, scomparso il 5 luglio, l’arcivescovo Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia e segretario particolare di Benedetto XVI, ha letto un messaggio del Papa emerito. Ne riproponiamo il testo.

 

In questa ora, in cui la Chiesa di Colonia, e i suoi fedeli danno l’addio al cardinale Joachim Meisner, il mio cuore e i miei pensieri sono con voi e volentieri per volontà del cardinale Woelki, scrivo una parola di ricordo per lui.

Quando mercoledì scorso ho appreso da una telefonata della morte del cardinale Meisner, in un primo momento non vi ho creduto. Il giorno prima avevamo parlato al telefono. La sua voce era piena di gratitudine, in quanto era giunto il momento delle vacanze e perché era stato presente, domenica 25 giugno, alla beatificazione del vescovo Teofilius Matulionis a Vilnius. Nutriva un grande amore per le Chiese dell’Europa orientale, che tanto hanno sofferto per la persecuzione comunista e spesso, dunque, esprimeva gratitudine per la testimonianza di fede che avevano dato durante quel tempo. Quindi probabilmente non è un caso che nell’ultima visita della sua vita è stato considerato come uno dei confessori della fede in quei Paesi.

Quello che mi ha impressionato di più in queste ultime conversazioni con il defunto cardinale era la sua rilassata serenità, la sua gioia interiore e la fiducia che aveva trovato. Sappiamo che per lui, pastore appassionato e padre spirituale, fu difficile lasciare l’ufficio e questo proprio in un momento in cui la Chiesa ha bisogno di pastori convincenti e che sappiano resistere alla dittatura dello spirito del tempo e sappiano vivere decisamente con fede e ragione. Ma anche questo mi commuove, l’aver imparato a lasciarsi andare nell’ultimo periodo della sua vita, e aver saputo viverla con la certezza profonda che il Signore non abbandona la sua Chiesa, anche se a volte la barca sta per capovolgersi.

Due cose lo hanno reso sempre più felice e sicuro in tempi recenti.

Da una parte, mi ha detto più volte come lo ha riempito di gioia profonda l’esperienza della penitenza, di aver visto come i giovani, soprattutto i giovani, sperimentano la grazia del perdono – il dono di avere incontrato veramente la vita che solo Dio può dare.

L’altra cosa che lo ha sempre emozionato e reso felice, è stata la crescita in silenzio dell’adorazione eucaristica. Alla Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia questo è stato un punto centrale – che c’era l’adorazione, un silenzio in cui solo il Signore parla ai cuori. Alcuni esperti di pastorale e di liturgia credevano che il silenzio non poteva essere raggiunto agli occhi del Signore con un gran numero di persone. Alcuni di loro erano anche del parere che l’adorazione eucaristica fosse datata in quanto tale, perché il Signore dovrebbe essere ricevuto nel Pane eucaristico e non altrimenti. Ma non si può mangiare questo pane come qualsiasi altro cibo, il Signore nel sacramento eucaristico chiama “ricevere” tutte le dimensioni della nostra esistenza. Il fatto che la ricezione debba essere adorata è diventato molto chiaro. Ad esempio, l’adorazione eucaristica nella Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia è diventata un evento interiore che non era memorabile solo per il cardinale. Da allora, questo momento è sempre stato invariabilmente presente ed è stata una grande luce per lui.

Quando l’ultima mattina il cardinale Meisner non si è presentato alla messa, è stato trovato morto nella sua stanza. Il breviario era sfuggito dalle sue mani: era morto pregando, sotto lo sguardo del Signore, in conversazione con il Signore. Il tipo di morte con cui è stato premiato dimostra ancora una volta come ha vissuto: agli occhi del Signore e nella conversazione con lui. Così possiamo affidare la sua anima alla bontà di Dio. Signore, grazie per la testimonianza del tuo servo Joachim! Ora egli è un intercessore per la Chiesa di Colonia e per tutto il mondo! Requiescat in pace!

Benedetto XVI Papa emerito. Città del Vaticano, 11 luglio 2017