AL FILOSOFO CHARLES TAYLOR E AL TEOLOGO PAUL BÉRÉ IL PREMIO RATZINGER 2019

di Luca Caruso

30.IX.2019

Città del Vaticano, 30 settembre 2019 – Sono il filosofo canadese Charles Margrave Taylor e il teologo africano Paul Béré i vincitori dell’edizione 2019 del Premio Ratzinger, il cui conferimento è previsto il prossimo 9 novembre in Vaticano. I loro nomi sono stati annunciati questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è svolta presso la Sala Stampa della Santa Sede per illustrare le principali attività che vedranno protagonista la Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI nel corso di questo autunno, tra le quali il Premio Ratzinger, per l’appunto, e il Simposio internazionale “La situazione economica, sociale e spirituale dei Paesi dell’Europa Centrale alla luce della Dottrina sociale della Chiesa”, in programma a Budapest nei giorni 8 e 9 ottobre prossimi.

Insieme al presidente della Fondazione, padre Federico Lombardi, è intervenuto il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e membro del Comitato scientifico della Fondazione.

Con l’edizione 2019, la nona, le personalità insignite del Premio Ratzinger saranno in totale 20, provenienti da 14 diversi Paesi di quattro continenti. “La scelta dei due premiati è in continuità con la linea di allargamento di orizzonti culturali costantemente perseguita dal Comitato Scientifico della Fondazione – ha spiegato padre Lombardi –. Quest’anno si è voluta privilegiare la filosofia nella sua riflessione sulla fede nel mondo contemporaneo e si è voluta mettere in evidenza la teologia africana, con la sua missione importantissima per l’inculturazione del Vangelo e la missione di evangelizzazione nel continente africano”.

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L’8 e il 9 ottobre prossimi si celebrerà a Budapest il IX Simposio internazionale di studio promosso dalla Fondazione, in collaborazione con l’Università cattolica ungherese “Pázmány Péter”. Sarà dedicato al tema La situazione economica, sociale e spirituale dei Paesi dell’Europa Centrale alla luce della Dottrina sociale della Chiesa”, in occasione del 30° anniversario della Caduta del Muro di Berlino.

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Una ulteriore iniziativa promossa della Fondazione è un Seminario che si inserisce nel contesto del Sinodo per l’Amazzonia e avrà luogo nel pomeriggio di sabato 19 ottobre in Vaticano, aperto a tutti, ma indirizzato soprattutto ai partecipanti al Sinodo. Il Seminario si intitola: “Le sfide della regione panamazzonica: cooperazione necessaria tra gli Organismi internazionali e la Chiesa cattolica e leadership etica”. Esso mira a fare incontrare alti funzionari della FAO e dell’IFAD con i membri del Sinodo, in modo da approfondire il ruolo delle Organizzazioni Internazionali nel far fronte ai problemi dell’Amazzonia, e ciò nella prospettiva della leadership responsabile, etica, di fronte ad essi sia da parte ecclesiale, sia da parte laica. L’iniziativa è organizzata d’accordo con la Segreteria del Sinodo, ma anche in collaborazione con l’Osservatore della Santa Sede presso le Organizzazioni internazionali presenti a Roma (FAO, IFAD, PAM), con l’Istituto “Razón abierta” di Madrid, e gode dell’appoggio della Fondazione Templeton, nell’ambito di un progetto che mira alla formazione alla “Leadership etica” (Virtuous Leadership) e che prevede anche altre iniziative in corso di preparazione. Alla sessione degli interventi seguirà un Concerto di un’orchestra e coro provenienti dalla Bolivia (Coros y Orquestra Palmarito & Urubichà).

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Sono state infine presentate altre due importanti iniziative, che denotano l’impegno della Fondazione in ambito accademico. La prima è il Premio “Razón abierta – Ragione aperta”, in collaborazione con l’Università spagnola Francisco de Vitoria, giunto quest’anno alla terza edizione e di cui è già stata lanciata la quarta per il prossimo anno. Il Premio è intitolato “Ragione aperta” perché ispirato a un’idea centrale nel pensiero di Joseph Ratzinger. La cerimonia di premiazione delle prime due edizioni si era svolta a Roma, presso l’Accademia delle Scienze. Quest’anno invece ha avuto luogo a Madrid il 19 settembre, nel contesto di un Convegno internazionale di studio, per solennizzare il 25° della Università Francisco de Vitoria. La nuova piattaforma digitale in cui vincitori e finalisti del Premio mettono a disposizione della comunità scientifica le loro ricerche ha il seguente indirizzo: https://expandedreasonawards.org.

LA TERZA EDIZIONE DEL PREMIO “RAZÓN ABIERTA”

 

L’altra iniziativa, ancora in fase di avvio, è l’istituzione di un nuovo Premio, intitolato “Ratio et spes – Ragione e speranza”, in collaborazione con l’Università Nicolò Copernico di Toruń, in Polonia. I contatti con le autorità accademiche di questa università sono stati coltivati grazie alla esistenza di un “Centro Ratzinger”, collegato alla Fondazione, operante presso una Scuola superiore universitaria della vicina città di Bydgoszcz. Il Premio riguarderà ogni anno un campo specifico diverso, sempre al fine di favorire il dialogo fra scienze, filosofia e teologia. In questo primo anno concerne lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale e delle sue applicazioni, le possibilità ma anche gli interrogativi che esso pone per l’umanità odierna. Il Premio verrà assegnato in occasione della Festa dell’Università Nicolò Copernico, a Toruń, il 19 febbraio, che è anche la Giornata della Scienza in Polonia.

“Con questa nuova iniziativa – ha illustrato padre Lombardi – la Fondazione si propone di raggiungere due obiettivi principali: sviluppare il suo compito di promozione del dialogo interdisciplinare sui grandi temi del dibattito culturale odierno non solo nelle aree “occidentali” (come sta avvenendo con il Premio “Razón abierta”), ma anche nelle aree culturali dell’Europa centrale-orientale; avviare una collaborazione culturale non solo con istituzioni cattoliche, ma anche statali, facilitando così il dialogo e la collaborazione nell’ambito universitario al di là dei limiti delle istituzioni caratterizzate confessionalmente.

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Prof. Charles Margrave Taylor

prof. Charles M. Taylor

Nato a Montréal il 5 novembre 1931, ha compiuto i suoi studi accademici presso la McGill University di Montréal e poi all’Università di Oxford, conseguendovi il dottorato in filosofia.

Ha insegnato per alcuni anni ad Oxford, e per molti anni sia presso l’Université de Montréal sia presso la McGill University, anch’essa di Montréal, di cui è professore emerito.

Oltre alla storia della filosofia, si è dedicato soprattutto alla filosofia politica e alla filosofia delle scienze sociali. I suoi contributi più noti riguardano le aree del comunitarismo, del cosmopolitismo e dei rapporti fra religione e modernità, in particolare la tematica della secolarizzazione, di cui è considerato uno degli studiosi più autorevoli.

Fra le sue opere più notevoli si possono ricordare: Sources of the Self (1989); A Secular Age (2007); The Language Animal (2016). Ha ricevuto molti riconoscimenti e premi internazionali.

È cattolico, partecipa a numerosi convegni e dibattiti, ed ha anche partecipato a un incontro nell’ambito del “Cortile dei Gentili” sul tema “La piazza e il tempio”.

 

Prof. Paul Béré S.J.

p. Paul Béré

Originario del Burkina Faso, ma nato il 28 marzo 1966 in Costa d’Avorio, ha compiuto la sua prima formazione filosofica e teologica in Burkina Faso ed è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1990, dove ha continuato i suoi studi, che si sono completati con il dottorato all’Istituto Biblico di Roma.

Dal 2007 ha insegnato Antico Testamento e lingue bibliche all’Istituto Biblico di Roma e all’Istituto teologico dei Gesuiti ad Abidjan (Costa d’Avorio) e ha condotto diversi progetti importanti per lo sviluppo della teologia in Africa (ad es. colloqui internazionali e incontri di esegeti in terra africana, costituzione della prima facoltà teologica dei Gesuiti in Africa, avvio di una rivista per la promozione della ricerca teologica africana).

Ha collaborato come esperto a diversi Sinodi dei Vescovi ed è stato consultore della Segreteria generale del Sinodo (2009-2014). Dal 2018 è membro dell’ARCIC, la Commissione internazionale per il dialogo con la Chiesa anglicana. È anche membro di diverse associazioni di teologi, fra cui naturalmente l’Associazione dei teologi africani (ATA) e l’Associazione panafricana degli esegeti cattolici.