Joseph Ratzinger e Jean Daniélou di fronte al mistero della storia

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(16/02/15) Due teologi che “si sono spesi al servizio della Chiesa in modo eroico”: Joseph Ratzinger e Jean Daniélou. A loro sono stati dedicati due giorni di riflessione e dibattito presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma, in un Convegno sul tema “Ratzinger e Daniélou di fronte al mistero della storia”. “Abbiamo voluto unire queste due figure che possono sembrare molto diverse, in quanto uno è un patrologo, l’altro è un teologo dogmatico fondamentale. Però a noi è sembrato che ci sia un filo che li connette in grande profondità: il loro amore per la storia, che arriva anche al sacrificio”, afferma uno degli organizzatori del Convegno, don Giulio Maspero. “Sia Ratzinger che Daniélou, con grande onestà intellettuale, sono riusciti a costruire un ponte tra filosofia e teologia, tra studi esegetici o studi patristici – prosegue don Maspero –. Rigorosi per quanto riguarda l’analisi scientifica, e nello stesso tempo aperti alla cultura del tempo, alla spiritualità, all’uomo concreto, non all’uomo astratto”.

“Padre Jean Daniélou – ha rilevato monsignor Guillaume Derville, docente della Santa Croce – è stato un teologo originale, perché ha saputo sviluppare una teologia e allo stesso tempo un intenso ministero pastorale. E per questo forse la sua teologia è facile da capire e molto vicina alla vita reale della gente. C’è una cosa bellissima nei libri e negli studi di Danielou: la sua vita di preghiera”.

Riferendosi a Ratzinger, padre Vincent Twomey, della Maynooth University, ha notato che “come professore era molto stimolante. Nelle sue lezioni c’era sempre una visione del soggetto nel contesto della cultura contemporanea e dei movimenti filosofici e teologici. Aveva questa visione ampia e la capacità di collocare la teologia all’interno dell’odierna situazione esistenziale”.

“Daniélou – ha richiamato Angela Maria Mazzanti, docente all’università di Bologna – ritiene che l’uomo per natura sia portato alla relazione con Dio e le religioni sono un’espressione di questa relazione che ogni uomo naturalmente ha nei confronti del divino”.

“Abbiamo voluto accostare la ricerca teologica e filosofica di Daniélou a quella di Ratzinger – ha osservato uno dei relatori, don Jonah Lynch, docente alla Gregoriana – non solo in modo aneddotico ma seguendo le linee principali del loro pensiero. Tanti e numerosi sono infatti i punti di contatto tra i due pensatori, ad esempio, nel metodo dell’interpretazione della Scrittura, nella considerazione della storia, ma anche nella loro chiarezza espositiva. Entrambi sono studiosi che parlano agli uomini del loro tempo”.

In un intervento scritto, il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha evidenziato che “il radicamento del pensiero del padre Daniélou nella Bibbia, nel Padri e nella liturgia, in completa fedeltà al Magistero della Chiesa, è senza dubbio la chiave della sua capacità di non tralasciare mai la dimensione spirituale. Infatti questo teologo è un uomo di preghiera”.

“È noto che il cardinale Ratzinger, al termine del suo incarico alla Dottrina della Fede, avrebbe voluto divenire Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa; i suoi confratelli cardinali hanno deciso però in altro modo – ha ricordato l’attuale Archivista, monsignor Jean-Louis Bruguès –. Ma quando Papa Benedetto XVI mi nominò alla guida della Biblioteca Apostolica Vaticana, nel giugno 2012, mi disse: «Le affido i tesori della Chiesa». Tesori? La parola può sorprendere, poiché dopo tutto i veri tesori della Chiesa sono i Santi o i sacramenti o anche i poveri, come ama ripetere papa Francesco. Ciò nonostante sì, gli scritti sono dei tesori perché, come ci avrebbero spiegato i due Autori che oggi celebriamo, essi conservano le tracce più autentiche e più necessarie della Storia della salvezza tra gli uomini”.

Leggi l’intervista sul Convegno a don Giulio Maspero

È possibile rivedere gli interventi dei proff. Twomey e Weimer alla pagina Video del sito