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INTERVENTION OF THE ARCHBISHOP JEAN-LOUIS BRUGUES, PRESIDENT OF THE ORGANIZATION COMMITTEE OF THE SYMPOSIUM   

Press Conference of 21st June 2013.

Presentation of the Symposium “The Gospels: history and Christology. The search of Joseph Ratzinger”


Il simposio su I Vangeli: storia e cristologia si propone, prendendo spunto dalla ricerca di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, di focalizzare i grandi temi che trapelano dalla trilogia su Gesù di Nazaret, vero uomo e vero Dio. Ricercatori e docenti di diverse università e confessioni cristiane si incontreranno per studiare insieme, discutere e valorizzare elementi utili per approfondire l’ermeneutica attuale dei Vangeli e per procedere nell’appassionante ricerca su Gesù, il Cristo. Il simposio si svolgerà in tre giorni, secondo una precisa articolazione tematica.

Nel primo giorno si affronterà il tema della ricerca sul Gesù dei Vangeli, considerando questi ultimi come testi. Dopo una sintesi dell’indagine storica sul Gesù del Nuovo Testamento durante gli ultimi secoli, con le sue diverse tappe e i suoi differenti esiti – da parte del prof. Estrada – , verranno analizzati, da una parte, il contributo della papirologia allo studio di tali testi (prof. Chapa) e, dall’altra, la definizione del genere letterario dei Vangeli, paragonati alle biografie greco-romane, (prof. Burridge), e la loro portata storica (prof. Simoens).
 Prof. Bernardo ESTRADA (Pontificia Università della Santa Croce, Roma): La ricerca su Gesù nei Vangeli, da Reimarus a oggi;
 Prof. Juan CHAPA (Universidad de Navarra, Spagna): Il contributo della papirologia nella ricerca sui Vangeli;
 Prof. Richard BURRIDGE (King’s College, London): Le biografie greco-romane e il genere letterario “Vangelo”;
 Prof. Yves SIMOENS (Pontificio Istituto Biblico-Gregoriana, Roma): La rivalutazione storica del quarto Vangelo.

Il secondo giorno è dedicato alla figura di Gesù che i Vangeli ci presentano e alla teologia in essi contenuta, anche in rapporto ad altri scritti del Nuovo Testamento. In primo luogo si esaminerà l’affidabilità del testo evangelico quanto all’obiettivo di scoprire chi era veramente Gesù (prof. Berger). Poi il prof. Meier delineerà la figura storica del Signore che emerge dai Vangeli, mentre il prof. Pitta si occuperà della testimonianza paolina. La trattazione di questo tema sarà conclusa dal prof. Grech, che analizzerà l’incidenza dei Vangeli nel primo cristianesimo e nella teologia dei Padri.
 Prof. Klaus BERGER (Università di Heidelberg, Germania): Affidabilità dei Vangeli;
 Prof. John P. MEIER (University of Notre-Dame, USA): La figura storica di Gesù;
 Prof. Antonio PITTA (Pontificia Università Lateranense, Roma): Gesù e Paolo;
 Card. Prosper GRECH (Pontificia Università Lateranense-Augustinianum, Roma).
 

Durante la terza giornata, infine, si studierà direttamente la proposta del Gesù di Nazaret di Joseph Ratzinger – il suo spessore, la sua ricezione e la sua eredità – grazie ai contributi del prof. Söding e del Card. Amato. Nei loro interventi verranno sottolineate sia l’importanza della ricerca di Ratzinger sul versante dell’esegesi sia la sua portata teologica e quindi metodologica.
Prof. Thomas SÖDING (Università di Bochum, Germania): Il “Gesù di Nazaret” di Joseph Ratzinger;
 Card. Angelo AMATO (Prefetto della Congregazione per le cause dei Santi): Contenuto teologico del “Gesù di Nazaret” e la sua esemplarità metodologica.

Il simposio, inoltre, affronterà due tematiche più specifiche avvalendosi dell’intervento di vari esperti, coordinati dai professori Puig i Tàrrech e Manicardi: la figura di Gesù nei Vangeli dell’infanzia, da un lato, e l’Ultima Cena e il Mistero Pasquale, dall’altra.
 Prof. Armand PUIG I TÀRRECH (Preside della Facoltà Teologica della Catalogna, Barcellona);
 Prof. Ermenegildo MANICARDI (Pontificia Università Gregoriana, Roma).

 

INTERVENTION OF MSGR. LUIS ROMERA, VICE-PRESIDENT OF THE ORGANIZATION COMMITTEE OF THE SYMPOSIUM   


Press Conference of 21st June 2013.

Presentation of the Symposium “The Gospels: history and Christology. The search of Joseph Ratzinger”

 

La pubblicazione dei tre volumi su Gesù di Nazaret da parte di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, nel periodo dal 2007 al 2012, ha rappresentato un significativo apporto e uno stimolante contributo alla ricerca accademica e alla riflessione teologica. L’interesse suscitato dai tre volumi derivava non soltanto dal fatto che l’allora Romano Pontefice pubblicasse scritti teologici contenenti il risultato della sua ricerca personale, ma anche dal riconosciuto prestigio dell’autore come intellettuale e professore in sessanta anni di studio e insegnamento.

Nella sua prima Enciclica, Deus caritas est, Benedetto XVI asserisce: “Abbiamo creduto all’amore di Dio – così il cristiano può esprimere la scelta fondamentale della sua vita. All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva” (n. 1). L’essenza della vita cristiana consiste nel rapporto con Cristo, con quell’uomo – Gesù di Nazaret – in cui Dio ci viene incontro per manifestarsi a noi e donarci tutto il suo amore. Dio si auto-rivela in Cristo perché Gesù è il Figlio unigenito del Padre, che si è incarnato per condurci, nello Spirito Santo, all’amore infinito del Padre. La centralità di Cristo per l’esistenza cristiana comporta che ogni riflessione teologica possieda una matrice cristologica e che, per questo, in ogni percorso speculativo di un pensatore cristiano ci si confronti, prima o poi, con la questione che riguarda direttamente la persona di Gesù. La ricerca di Joseph Ratzinger richiedeva, di conseguenza, come esigenza intrinseca,  di affrontare la questione enunciata. Ciò implicava di rivolgere l’attenzione verso i testi in cui ci si presenta Gesù di Nazaret: i Vangeli e gli altri scritti del Nuovo Testamento. Il risultato della sua indagine sono i tre volumi summenzionati, ricchi di approfondimenti teologici e spirituali, che hanno aiutato un numero notevole di cristiani (non solo cattolici), e addirittura non cristiani, a scoprire la figura di Gesù e il significato del suo insegnamento per le donne e gli uomini di oggi.

Dove risiede, però, la caratteristica peculiare della ricerca di Ratzinger su Gesù, che la rende meritevole del nostro interesse fino al punto da dedicarle un simposio internazionale dal titolo I vangeli: storia e cristologia? La domanda formulata non è di facile risposta. L’opera Gesù di Nazaret offre al lettore una visione di insieme del Signore dove convergono molti dei motivi centrali della teologia di Ratzinger. Inoltre, l’autore si sofferma non di rado a discutere questioni esegetiche che hanno suscitato l’interessa della ricerca sul Nuovo Testamento negli ultimi decenni, intervenendo in dibattiti ancora in corso. Tuttavia, al di là delle singole tesi teologiche o proposte ermeneutiche, lo stesso autore abbozza una risposta nelle premesse al primo e al secondo dei suoi volumi: una risposta che si articola in due momenti. Innanzitutto, Ratzinger esplicita nella premessa al II volume che il suo “desiderio era di illustrare figura e messaggio di Gesù”. Per questo motivo, aggiunge, “forse sarebbe stata cosa buona porre queste due parole – figura e messaggio – come sottotitolo al libro”. In particolare, l’autore precisa: “Ho cercato di sviluppare uno sguardo sul Gesù dei Vangeli e un ascolto di Lui che potesse diventare un incontro e tuttavia, nell’ascolto in comunione con i discepoli di Gesù di tutti i tempi, giungere anche alla certezza della figura veramente storica di Gesù”. In questa dichiarazione di intenti emergono le linee essenziali dei volumi su Gesù di Nazaret: una ricerca sui Vangeli che, con rigore storico e acume intellettuale, permetta di giungere a Cristo e di incontrarlo autenticamente, in modo che la sua persona, la sua vita, la sua parola ci interpellino esistenzialmente. Per questo il simposio che stiamo presentando specifica il suo scopo con l’indicazione storia e cristologia, che accompagna la prima parte del titolo: I Vangeli .

Per essere in grado di affrontare “l’obiettivo […] di comprendere la figura di Gesù, la sua parola e il suo agire”, era necessario rivedere l’approccio metodologico ai Vangeli. Nella premessa precedentemente citata, l’autore tratteggia una valutazione complessiva dell’esegesi degli ultimi secoli che si è concentra sul metodo storico. “Una cosa mi sembra ovvia: in 200 anni di lavoro esegetico, l’interpretazione storico-critica ha ormai dato ciò che di essenziale aveva da dare. Se la esegesi biblica scientifica non vuole esaurirsi in sempre nuove ipotesi diventando teologicamente insignificante, deve fare un passo metodologicamente nuovo e riconoscersi nuovamente come disciplina teologica, senza rinunciare al suo carattere storico”. Riscoprire la propria identità epistemologica in quanto lettura non unilaterale o riduttiva della Bibbia, richiede, da una parte, “imparare che l’ermeneutica positivista da cui essa prende le mosse non è espressione della ragione esclusivamente valida che ha definitivamente trovato se stessa, ma costituisce una determinata specie di ragionevolezza storicamente condizionata, capace di correzione e di integrazione e bisognosa di esse”. Dall’altra parte, continua Joseph Ratzinger, “tale esegesi deve riconoscere che un’ermeneutica della fede, sviluppata in modo giusto, è conforme al testo e può congiungersi con un’ermeneutica storica consapevole dei propri limiti per formare un’interezza metodologica”.

Qui risiede il secondo momento della peculiarità dell’opera Gesù di Nazaret, a cui facevamo riferimento. Per giungere al Gesù reale si richiede la meticolosità del metodo storico, ma anche la penetrazione intellettuale della fede; soltanto così si raggiunge il rigore ermeneutico che esigono i Vangeli. Ed è ciò a cui mira la ricerca contenuta nei tre citati volumi.

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